Se hai iniziato da poco a praticare triathlon, gli errori sono dietro l’angolo. Come in tutte le discipline e attività che si approcciano, bisogna procedere con cautela e gli accorgimenti non sono mai troppi. Seguiamo insieme i consigli dell’ortopedico sportivo Luca De Ponti che ci mette in guardia dall’autodiagnosi, di non correre sopra al dolore, di non seguire cure di moda, o consigli dell’amico.
Di seguito le 10 cose da non fare nel caso di infortuni:
1. L’autodiagnosi
È l’errore più frequente, nel caso di infortuni è la difficoltà di inquadrare il problema.
Pensiamo ad esempio al ginocchio, dove, nella medesima sede anatomica (ovvero un dolore in quel punto), il guaio potrebbe riguardare le strutture legamentose, quelle meniscali o quelle cartilaginee, con possibili terapie del tutto diverse. Sempre meglio rivolgersi ad un medico che ha a disposizione l’opportunità di eseguire particolari manovre che sono utili per una diagnosi differenziale, la possibilità di prescrivere esami per inquadrare meglio la patologia.
Bene quindi leggere, informarsi, cercare di capire, anche se poi è meglio che sia un professionista a decidere per voi.
2. La cura di grido
Le terapie fisiche hanno precise basi scientifiche e non possono essere adottate in modo indiscriminato seguendo un “fattore moda”. Ricordiamo che tali trattamenti possono collaborare solo in parte con i normali processi fisiologici che portano alla guarigione e che solo quando sono solidali con essi possono dare un valido contributo. Interferire con i tempi dettati dalla natura vuol dire una guarigione più lenta.