Il calcolo del training load: quanto “caricare” gli atleti che dobbiamo preparare?

Il calcolo del training load: quanto “caricare” gli atleti che dobbiamo preparare?

07 Dicembre, 2018

Uno dei problemi che deve affrontare l’allenatore nella gestione degli atleti consiste nell’interpretare come questi rispondono agli allenamenti proposti, ovvero nel quantificare il training load. La parola allo specialista

Per Cristiano Caporali, la tecnica attualmente più avanzata per misurarlo è basata sul calcolo della Heart Rate Variability (HRV), ovvero sull’analisi della variabilità del battito cardiaco; tuttavia, esiste un metodo semplice per avere dati attendibili senza l’utilizzo di strumentazioni.

Stato psicologico e cognitivo

Le misure prettamente fisiologiche del carico di allenamento, come l’HRV, non considerano lo stato psicologico e cognitivo dell’atleta, divenendo teoricamente perfette, ma non sempre realistiche. Lo stato emotivo-cognitivo è fondamentale nello stabilire come l’atleta percepisce la difficoltà di un training e nel determinare la qualità esecutiva (Noakes et al. 2005; Noakes 2007); per questo motivo, il giudizio dato costituisce un elemento importante per il tecnico. Come possiamo quantificare questa informazione?

La scala Borg

La soluzione è stata fornita da Gunnar Borg (1970, 1985, 1994, 1998), che ha validato una scala di percezione dello sforzo, nota come RPE (Rate of Perceived Exertion). Recenti studi ne hanno dimostrato l’attendibilità rispetto a misurazioni fisiologiche (Scherr et al. 2012; Rynders et al. 2011). La scala Borg consiste in una tabella in cui sono riportate due colonne: una costituita da numeri e l’altra da termini che descrivono lo sforzo percepito, come visibile in figura 1. Si deve leggere per prima la colonna contenente i termini e poi controllare il valore numerico nell’altra colonna. La lettura deve essere effettuata 30’ dopo l’allenamento, ricordando lo sforzo profuso. L’applicazione delle RPE per il calcolo del training load è nota come “session-RPE” e consiste nel moltiplicare i minuti di allenamento per il numero risultante dalla scala RPE. Supponiamo che un atleta effettui un allenamento di 20’ a intensità pari alla soglia del lattato fornendo un valore pari a 5 sulla scala Borg: avrà totalizzato un training load di 100 (5×20). Se lo stesso atleta, il giorno successivo, eseguirà un lavoro di 40’ a fondo lento, esprimendo un valore pari a 2, determinerà un training load pari a 80 (2×40), con il doppio del tempo di allenamento. Riportando i valori su un foglio di calcolo, è possibile costruire un grafico del carico nei vari giorni di allenamento, come nella figura 2, costruendo un archivio pronto alla consultazione.

caricoload

Photo credit: ITU.

 

 

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