Triathlon, i 10 errori più comuni dei principianti

Triathlon, i 10 errori più comuni dei principianti

30 Marzo, 2024

3. Correre ugualmente con un dolore

Allenandosi con regolarità e criterio, nel tempo si impara ad ascoltare il proprio corpo e affinare la sensibilità per capire le differenze tra i piccoli fastidi da sovraccarico e le infiammazioni. Bisogna quindi capire quando la corsa non è più un esercizio piacevole ma un problema ulteriore per favorire l’infiammazione in atto. Bastano i primi 10′-15′ di corsa per rendersi conto se si può continuare o se è meglio fermarsi qualche giorno. Essere testardi non porta a nulla, se non alla cronicizzazione dell’infiammazione in atto e ad una guarigione più lenta.

4. Dare la colpa alle scarpe

Podismo e triathlon condividono una regola non scritta ma basilare: mai cambiare la scarpa da running quando non si hanno problemi. Meglio rimanere sulla stessa marca e/o modello. Spesso, infatti, capita di avere problemi di adattamento quando si passa da un brand all’altro. Se c’è un’infiammazione o una patologia in atto e pensiamo che questa derivi dalla scarpa, cambiare marca o modello non risolverà il problema. Meglio valutare un’analisi biomeccanica della corsa, utile a capire la giusta postura e quali scarpe possono essere più indicate per il nostro tipo di piede che appoggia in un certo modo. A questo proposito, sono sempre di più i negozi di running e centri specializzati che dedicano spazio, tempo e risorse all’analisi e valutazione della biomeccanica di corsa, uno step che tantissimi runners e triatleti hanno capito di dover fare per ridurre al minino le varie tipologie di infortunio.

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