Per vincere

Per vincere

01 Settembre, 2012

“Il segreto per vincere è una gestione costante e attenta” Tom Landry

Pre-vedere una performance d’eccellenza si può fare, pre-vedere cosa e come prepararsi non solo mentalmente per la prossima stagione si può fare, come? Semplice, la mente umana non distingue cose realmente vissute da cose vividamente
immaginate! Per vincere qualcosa bisogna prima aver sognato quel momento. Sappiamo che se vale per il gesto atletico, dove dobbiamo coinvolgere tutti i nostri cinque sensi ri-vivendo prima il percorso da sviluppare, così altrettanto vale per gli obiettivi da raggiungere, basta fissare nella propria mente quanto realmente accadrà. Visualizzare uno schema di allenamento aumenta la probabilità di riuscita di quanto sarà pianificato nel tempo. La visualizzazione potrebbe essere rapportabile all’acquisto di un biglietto della lotteria: non si può pensare di vincere se non sipartecipa all’estrazione. Non si può raggiungere un obiettivo se quell’immagine non è presente nella mente. Ovviamente, non basta; si deve sapere cosa migliorare e per far questo bisogna considerare cosa è successo nella passata stagione, passo fondamentale per la costruzione del futuro. Il consiglio è scrivere su un foglio, ad esempio, i tempi da migliorare nelle discipline, oppure un particolare gesto tecnico, un comportamento, un’ attitudine da sviluppare. Un atleta che voglia ottimizzare la propria prestazione deve conoscere in modo efficace i propri meccanismi mentali e adottare quanto gli consente di avvicinarsi il più
possibile allo stato della massima performance.

 

  • Deming Cycle
    In questa pianificazione fortemente creativa entra in gioco il Deming Cycle, un modello studiato per un miglioramento continuo della qualità totale (lo stesso concetto applicato oggi all’economia e all’industria) che potrà essere  esportato per cosa e come migliorare la futura stagione di triathlon. Questa è una strategia operativa modulare che, pertanto, può essere applicata all’organizzazione nel suo insieme, ma anche a qualsiasi suo processo, come  l’ambito di lavoro di un solo atleta o in team.

 

  • Fasigrafico prova
    Questo processo si compone di quattro fasi:
    PLAN: Pianificare – è la fase dove vengono evidenziati concretamente gli obiettivi. Questa fase di analisi è fondamentale per fotografare la situazione di partenza e adottare i metodi per raggiungere gli obiettivi migliorandosi.
    DO: Svolgere il lavoro – fare ciò che si è deciso, usufruendo della propria esperienza in base a quanto emerso dall’analisi iniziale; cambio, e per far questo ricerco la competenza necessaria utilizzando gli strumenti più idonei. CHECK: Controllare gli effetti – verificare i risultati raggiunti, scoprire le cause rispetto ai risultati attesi. Nello sport non si può barare, il risultato e sotto gli occhi di tutti.
    ACT: Intraprendere – e mantenere le azioni adeguate, il cammino per il consolidamento del cambiamento intrapreso. Ma non finisce qui, in quanto essendo un ciclo si deve ricominciare dalla fase di PLAN. Come coach del modello SFERA con l’atleta definisco due possibili soluzioni per migliorare la performance: la prima capire se si deve modificare una rappresentazione mentale non idonea, sul dialogo interno, sulle parole e i pensieri e sulle credenze depotenzianti; la seconda è riconducibile al potenziamento di un punto di forza che amplifica una crescita di tutti gli aspetti mentali.
    Inoltre, soprattutto in chi frequenta da parecchio tempo i campi di gara, subentra una specie di “abitudine” a gareggiare, allora è meglio fermarsi per trovare la giusta motivazione per ripartire. Desiderare un miglioramento continuo vuol dire mantenere sempre alta la motivazione intrinseca dell’atleta. Solo così si possono ottenere i risultati! Ma sono ancora i comportamenti a fare la differenza, l’atleta per i nuovi propositi stagionali deve aumentare la consapevolezza che l’allenamento mentale è forse la parte più rilevante della sua preparazione; quanto più considerevole è il livello agonistico dell’atleta tanto più potente dovrà essere la sua preparazione mentale… allora perché non iniziare subito ad allenare la “testa”? Ci sono atleti che hanno adottato questa mentalità riservando all’allenamento mentale la stessa attenzione che hanno per la tecnica e il fisico, con evidenti risultati. Questi avranno sempre un considerevole vantaggio, rispetto agli atleti “non credenti, non praticanti” del mental training: in situazioni simili, quando sarà necessario fare la differenza per superare i propri limiti, allora con loro ci sarà sempre un alleato in più: la mente!

Chi è
Copilota di rally e triatleta, 54 anni. È stato CommercialTraining Manager per il brand Alfa Romeo in Fiat Group. Docente è Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica, svolge oggi la sua attività come Executive Team Coach. Per la FiTri opera in progetti d’eccellenza nell’ambito dello Sviluppo Organizzativo e del Settore Istruzione Tecnica.

BIBLIOGRAFIA:
G.Vercelli: Vincere con la Mente, G.Vercelli & Riccardo Penna: Performance Sportiva, Performance di Vendita,