#Iorestoacasa, la capacità anaerobica sul ciclo simulatore. I consigli di Riccardo Bedei

#Iorestoacasa, la capacità anaerobica sul ciclo simulatore. I consigli di Riccardo Bedei

25 Marzo, 2020

#Iorestoacasa, continua l’iniziativa di Riccardo Giubilei che, attraverso la condivisione di utili tabelle e ottimi consigli di grandi professionisti, permetterà agli Age Group di mantenersi in forma anche restando a casa

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Proseguiamo con quello di Riccardo Bedei: la capacità anaerobica sul ciclo simulatore.

CICLISMO sui RULLI – LAVORO ANAEROBICO LATTACIDO

Il lavoro metabolico proposto di tolleranza lattacida prevede andature che consentono di mantenere per il maggior tempo possibile una elevata velocità e alta potenza in condizione di acidosi muscolare, possibilmente senza riduzione del rendimento meccanico. Quello proposto è un lavoro “atipico”, che nei suoi principi può essere comunque considerato a tutti gli effetti un lavoro a prevalenza del sistema anaerobico lattacido.

CARATTERISTICHE PRINCICPALI:

  • Codice di allenamento: Z6 per ciclismo e corsa – C1 per il nuoto
  • Meccanismi Energetici: anaerobico lattacido. È un meccanismo di notevole potenza, di quasi immediato impiego e di durata limitata (45-50 secondi)
  • Intensità: Si tira ogni secondo come fosse l’ultimo. Non bisogna preoccuparsi di monitorare wattaggi o andamento del cuore; tutti i parametri fisiologici devono essere massimali.
  • Durata: la durata totale delle ripetute frazionate non devono superare i 10 minuti, ma per molti atleti (soprattutto atleti giovani e molti age group) sono sufficienti molti meno; anche la metà.
  • Recuperi: sono ampi, ma incompleti in modo da garantire ripetute massimali. Devono essere passivi, nell’eccezione della bici in cui si può pedalare in modo veramente blando quasi a vuoto per non andare ad aiutare lo smaltimento del lattato e ridurre l’effetto allenante specifico.
  • Modalità di esecuzione: Cinetica del lattato: crescente nelle prime ripetute e poi tollerarlo in quelle successive. Le prime ripetute servono a condizionare la successiva parte dell’allenamento.
  • Obbiettivo: tra i tanti obbiettivi sicuramente quello principale è tollerare il lattato durante prove ad alta intensità. “Peggiorare” il tempo di percorrenza o il wattaggio non è un errore o un limite alla performance. Il peggioramento è una conseguenza della tipologia di allenamento. Tuttavia il coach in base alla sua esperienza dovrebbe fermare l’atleta quando il divario fra le prime ripetute e quelle a seguire è troppo alto.
  • RACCOMANDAZIONI: chiunque svolge allenamenti del genere deve aver il buon senso oltre che l’obbligo di aver fatto una vista medico sportiva e aver superato la prova sotto sforzo. I bambini in pre-pubertà non dispongono di una dotazione fisiologica idonea a processare il lattato, per cui l’allenamento di Z6 non produce quello sviluppo del sistema che ne rappresenta l’obiettivo.
  • ANALISI DEL CUORE POST ALLENAMENTO: Come si evince dal grafico, il cuore sale molto velocemente grazie alle intensità massimali e il recupero ampio e passivo ne permette una discesa altrettanto veloce. Il cuore non scende a livelli basali proprio per permettere all’atleta di tollerare uno sforzo massimale sotto forte stress organico e meccanico. Se, fra una ripetuta e l’altra, il cuore non scende di almeno 30 pulsazioni dopo la parte massimale significa che il lavoro che stiamo facendo non andrà a colpire il metabolismo che stiamo cercando. In questo caso sarebbe necessario aumentare i tempi di recupero e di diminuire le serie.

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allenamento

Buon allenamento e a presto con il prossimo contributo, come da programma previsto qui di seguito.

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Foto: ITU.