Storie ordinarie di avventure straordinarie: 3 mesi alla gara

Storie ordinarie di avventure straordinarie: 3 mesi alla gara

14 Aprile, 2015

Eccoci all’appuntamento coi nostri amici del Fumane Triathlon, Enrico, Michele, Simone, Roberto e Claudio, tutti esordienti assoluti al prossimo Im di Nizza. Come si allenano? Quali differenze col passato?

Quante ore vi allenate la settimana?

Michele: Dipende soprattutto dal meteo e dagli impegni lavorativi e familiari che ci “costringono” a una sorta di “tetris”. In questo periodo il range varia tra 10 e 15 ore la settimana suddivise in 5-6 uscite. Enrico: Le giornate si stanno allungando, permettendoci finalmente uscite bike anche infrasettimanali dopo 8 ore di lavoro d’ufficio; penso che la bici rappresenti il vero scoglio per il triathlon di endurance e iniziare la maratona in condizioni psicofisiche accettabili la vera sfida.

Come vi siete evoluti quest’anno?

E: Quando ci si iscrive al 1° Ironman, qualcosa cambia dentro se stessi. Prima di confermare l’invio col PC resta un sogno, un progetto, un obiettivo che si giudica alla propria portata, tanto magari si sono già concluse diverse gare di 70.3; quando ci si è iscritti si inizia a pensare che per correre una maratona dopo aver nuotato per quasi 4 km e pedalato per 180 km sulle Alpi Marittime ci vuole soprattutto tanta forza di volontà e tanto equilibrio. M: Cerchiamo con molto sacrificio da parte di ognuno di poterci allenare in compagnia. Per me il triathlon era e rimane anche uno sport di squadra: ci confrontiamo spesso scambiandoci opinioni sugli allenamenti e soprattutto sulle sensazioni che proviamo, per essere uniti in questa sfida che per noi appare ancora titanica.

Come fate a recuperare tra un allenamento e l’altro? 

E: Scontata la progressività e la corretta sequenza del carico per limitare il rischio di infortuni, curiamo con attenzione l’alimentazione quotidiana pre, durante e post work out per non finire esausti e sfruttiamo l’abbigliamento a compressione per velocizzare i tempi di recupero. Tra un allenamento e l ’altro faccio passare almeno 24 ore. ?

Come vi alimentate durante l’allenamento?

E: Mentre nuoto in piscina non può mai mancare la borraccia con sali minerali; ho imparato che la disidratazione in acqua non viene percepita ma è molto più elevata di quanto sembri. Durante la bike mangio in genere barrette di carboidrati a cadenze programmate e le accompagno con una borraccia di semplice acqua fresca e una con maltodestrine disciolte. Mentre corro utilizzo un paio di gel a base di maltodestrine ogni ora con una consistenza piuttosto liquida, così posso evitare di bere se non ci sono fontanelle nelle vicinanze senza rimanere “soffocato”. Ho imparato sulla mia pelle che è molto importante scegliere gel col corretto bilanciamento degli zuccheri che evitano l’insorgere di disturbi gastrointestinali.

Un allenamento tipico di questa fase?

M: Sicuramente il combinato bici + corsa, mai corsa + bici, per rispettare anche la sequenza di gara. Ad esempio, 40 km bike seguiti da 10 km run. E: Dopo tanti mesi dedicati alla core stability e alla tecnica, finalmente possiamo fare quel che ci piace di più: divertirci outdoor col clima appropriato, in particolare con lunghe uscite in bici.

Cosa vi aspetta nelle prossime settimane?

E: Cercheremo di effettuare i sopralluoghi dei percorsi di gara più importanti, più impegnativi e scenografici: i 90 km del Challenge Rimini sulle colline romagnole e i 180 km dell’Im di Nizza, entrambi comunque già testati lo scorso anno. Cerco di provare sempre i percorsi prima di iscrivermi a una gara, per essere consapevole di quello a cui vado incontro. Forse proprio per questo penso all’Ironman come la sfida più importante della nostra vita sportiva.

(Tratto da Triathlete n. 217 – Aprile 2015)

 

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