Quando ricorrere alla fibrolisi

Quando ricorrere alla fibrolisi

20 Settembre, 2022

La fibrolisi è un metodo spesso risolutivo di alcuni infortuni anche se molto doloroso

Nel corso dell’allenamento, può accadere che nell’atleta si manifestino dolori e tensioni muscolari in parti del muscolo già colpite in mesi o anni precedenti da qualche lesione. Questi fastidi sono causati proprio dalle cicatrici che segnano la vita di quel muscolo e dalle aderenze che si sono formate successivamente.

Tra le soluzioni più utilizzate dai fisioterapisti esiste una tecnica denominata fibrolisi

Fibrolisi: di cosa si tratta

La fibrolisi è una tecnica inventata dal fisioterapista svedese K. Eckman. Attraverso strumenti “fibrolisori”, uncini di acciaio o di legno, si agisce sugli strati più superficiali dei tessuti con lo scopo di eliminare aderenze, noduli, contratture, esercitando, inoltre, pressioni prolungate e piccole rotazioni con scorrimento millimetrico.

Gli strumenti della fibrolisi

Si chiamano fibrolisori e sono, in pratica, ganci in acciaio inox che presentano due diverse curvature, tali da renderli adatti a molti rilievi anatomici che si trovano tra la pelle e la struttura di aggancio. I ganci terminano su una superficie a forma di spatola smussa; questa presenta una superficie convessa di fuori e all’interno di una superficie piana di taglio. La creazione di un angolo tra loro permette di penetrare tra i tessuti in modo indolore. Questa conformazione migliora l’interposizione della spatola a livello del tessuto profondo, che risulterebbe altrimenti inaccessibile per le dita e permette di intervenire anche su piccole fibre per una stimolazione selettiva.

I fibrolisori vengono utilizzati anche come strumenti diagnostici in quanto, attraverso la loro forma, permettono al massaggiatore di individuare la presenza di formazioni fibrose a livello dei tessuti molli.

Quando ricorrere alla fibrolisi

Molto spesso gli scopi terapeutici della fibrolisi negli atleti sono quelli di rompere le aderenze dovute a cicatrici nate da vecchi stiramenti, strappi muscolari o traumi diretti. Tale risposta infiammatoria è il passo iniziale per il processo di guarigione. Attraverso il riassorbimento dell’eccessiva fibrosi viene infatti promosso il rimodellamento del tessuto connettivo, la riparazione e la rigenerazione di collagene mediante il reclutamento di nuovi fibroblasti. Bisogna, però, specificare e mettere in conto che in seguito a questa terapia spesso si presentano disturbi dolorosi nei punti di maggiore aderenza.

Curiosità

La fibrolisi può essere praticata anche a mani nude nei casi in cui i noduli, le aderenze o le cicatrici siano semplici da sciogliere o da elasticizzate.