Fontana: “I nostri valori ci salveranno”

Fontana: “I nostri valori ci salveranno”

10 Marzo, 2023

L’editoriale di Daniel Fontana in apertura del numero di marzo di Triathlete

Una mattina, in piscina, ho sentito, oltre al bouquet di aglio che qualcuno nell’anonimato scandiva dopo la peperonata gustata la sera prima, un atleta che si lamentava sul costo delle competizioni di triathlon: “50 euro per uno sprint, piuttosto mi faccio un mezzo” e ancora “quest’anno non farò più gare, troppo care”.
È vero: il triathlon non scappa a quella che è una realtà economica mondiale, fatta di inflazione e aumento dei prezzi. Il mondo sta cambiando e ormai quelli che vincono il Super Rank, la classifica nazionale dei triatleti che corrono più gare in un anno, non finiscono più sulla copertina di Triathlete ma su quella della rivista Forbes.

Non è una questione solo italiana: l’anno scorso, il giorno dopo l’IRONMAN Mallorca, alla “slot allocation”, ancora dolorante e poco lucido, Ironman corporation mi ha strappato 1.200 euro per partecipare alla finale mondiale delle Hawaii. Chiamato sul palco, il pubblico ha applaudito sulle note della colonna sonora di Rocky e sono tornato a casa con gambe e portafoglio vuoti, e con il forte dubbio che mi avessero presso per i fondelli.
Sempre quella mattina, dopo i 50s in piscina abbiamo nuotato alcuni 300, la pausa era più ampia e il fiato meno corto. Un altro compagno di allenamento, riprendendo il discorso iniziale, ha esclamato un “sono impazziti”. Il riferimento, ovviamente, era agli organizzatori. E mentre cercavo di emulare Phelps in virata, per la cronaca senza successo, pensavo che chi conosce anche solo uno di loro – tra l’altro nella maggior parte dei casi sono atleti o ex atleti e non imprenditori “sportivi” –, sa che stanno facendo tanta fatica e che i bilanci delle strutture che organizzano eventi, nel 2022, hanno davanti il segno meno.

La buona notizia è che, come abbiamo visto nelle ultime gare invernali di running e come confermano gli analisti economici, il mondo dell’endurance, di nuoto, bici e corsa è in ripresa e crescerà nei prossimi tre anni, e anche se con modalità diverse si tornerà a indossare il pettorale nel weekend.
Il portafoglio si stringe e quindi saremo più selettivi nella scelta degli appuntamenti agonistici. Vinceranno le gare in cui, oltre a fare fatica, si va con la squadra per socializzare, quelle più sicure per tornare a casa integri, quelle più accoglienti per vivere con la famiglia, quelle che ci danno prestigio o quelle che sono parte della nostra tradizione, o ancora quelle in cui al via si schierano i campioni del nostro sport con cui condividere il momento, in posti in mezzo alla natura, dove si mangia bene e con attività di contorno.

Il triathlon è sempre stato un’esperienza forte, una sfida, una performance o una vacanza… o tutte e tre. Chi lo prova non può più farne a meno. Se riusciamo a mantenere questi valori, la triplice continuerà a esserci e a far parte di noi. Aloha

DITE LA VOSTRA
E voi che pensate? Scrivetelo a Daniel: dfontana@collaboratori.sportivi.it

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