Scegliere la sella: tutto quello che devi sapere

Scegliere la sella: tutto quello che devi sapere

17 Febbraio, 2023

Prima di tutto deve essere comoda. Ma per essere quella ideale deve rispondere anche ad altre necessità. Tutte le parti della sella che vanno assolutamente prese in considerazione prima della scelta finale 

(Niklas Quetri) Ognuno di noi ha un amico che è salito sulla sella in dotazione sulla sua prima bici e non ha mai avuto problemi, cosi come di sicuro conosciamo qualcuno che ne cambia una ogni settimana e non trova pace. La scelta della sella non è semplice, è personale e spesso purtroppo ci si adatta a qualcosa di non ottimale. Se dal punto di vista del comfort è facile capire quando c’è qualcosa che non va, per quanto riguarda la performance non è così semplice perché l’assenza di dolore non è sinonimo di prestazione ottimale.

L’enorme offerta del mercato non facilita questo compito, per ciò prima di tutto è importante capire come è fatta una sella e come la fattura ne influenzi il funzionamento.

Imbottitura

A seconda della tipologia di sella ci possiamo trovare di fronte a imbottiture più morbide e altre che di primo impatto possono apparire più dure, dense. Una morbida può sembrare molto confortevole, ma lo sarà solo per brevi uscite in quanto con il passare del tempo l’imbottitura stessa tende a deformarsi sotto il peso del ciclista e lasciare le ossa o i tessuti molli a contatto con lo scafo, la parte strutturale e quindi rigida della sella. I modelli moderni hanno densità diverse a seconda della zona e del carico che devono assorbire, questa differenziazione si ottiene grazie ai dati di pressione (pressure mapping) raccolti dalle case produttrici in questi ultimi anni.

Scafo e carrello

Lo scafo è la parte strutturale della sella, ne definisce la sua forma ed è direttamente collegato al carrello.

Esistono normalmente due materiali per scafo e carrello: la plastica/compositi (generalmente usati sulle selle di bassa-media gamma) e il carbonio, utilizzato sulle selle di alta gamma. Quest’ultimo viene usato per dare maggiore rigidità e risparmiare in termini di peso. Una sella in carbonio inoltre avrà mediamente una vita più lunga rispetto a una in materiali meno durevoli, che tendono a cedere e flettere precocemente. È necessario fare attenzione all’integrità della sella perché può modificare la vostra posizione in bici. Il carrello invece deve essere abbastanza lungo da consentire le regolazioni necessarie e dove richiesto poter installare i sistemi di supporto per l’idratazione (portaborraccia).

Canale di scarico

La presenza del canale di scarico centrale serve a ridurre la pressione sui tessuti molli, generalmente questo tipo di sella viene adottata da chi riporta fastidi, formicolii e parestesie alla zona perineale. È chiaro che può trarne beneficio anche chi non presenta di questi problemi, soprattutto in discipline come il triathlon in cui capita spesso di trovarsi a spingere in posizioni molto aggressive. Tuttavia, a volte, può essere il canale stesso a creare problematiche: per crearlo viene ridotta la superficie d’appoggio, quindi può capitare che le due “spalle” creino punti di pressione, soprattutto in chi non ha una seduta perfettamente simmetrica. Alcune case offrono diverse larghezze del canale e la possibilità di averne uno non completamente vuoto per ovviare a queste problematiche.

Forma 

Per scegliere la forma della sella è necessario considerare anche qual è il suo utilizzo. Se voglio usare la bici per gareggiare, anche in modo aggressivo, avrò bisogno di un modello che mi supporti nella parte anteriore nei momenti molto intensi. In questo caso è importante che proprio la parte anteriore sia tendenzialmente piatta e abbastanza larga da supportarmi nei momenti di maggior spinta. In alcuni casi una sella tradizionale, stretta e piatta può andare bene, tuttavia per la mia esperienza le moderne selle corte e con la parte posteriore rialzata riescono a dare supporto in questa situazione e a essere confortevoli quando la pedalata è più rilassata e la seduta più eretta. Questo tipo di sella inoltre aiuta l’atleta a mantenere una corretta posizione del bacino riducendo la retroversione (o favorendo l’antiversione) in pianura ma soprattutto in salita, in questo modo la zona lombare rimane più rilassata.

Modello da crono

Le selle da crono/triathlon invece hanno una forma tendenzialmente piatta, sono più larghe nella parte anteriore perché devono supportare le ossa della branca ischio pubica in modo che non si crei pressione sui tessuti molli. La larghezza della sella (della parte anteriore in questo caso) è soggettiva. Una sella troppo stretta causa probabilmente pressione, parestesie e irritazione ai tessuti molli, mentre una troppo larga può provocare irritazione all’interno coscia e una sensazione di impedimento alla pedalata. In questo caso sarà utile valutare la distanza tra le branche ischio pubiche, che oltre a essere diversa tra uomo e donna presenta anche una variabilità individuale. Per valutare in modo corretto la larghezza ottimale sono molto validi i sistemi di misurazione della pressione che vengono utilizzati durante il bike fitting per identificare i punti di appoggio e iperpressione che si generano durante la pedalata.

Avvertenze per l’uso

Oltre a tutte le valutazioni fatte nell’articolo è necessario considerare che il “funzionamento” ottimale di una sella è subordinato a una corretta regolazione della stessa e di tutto il resto della posizione. La posizione in bici non va affrontata a compartimenti stagni, ma il ciclista deve essere visto come un unico sistema, in cui ogni regolazione effettuata in un punto va a influire su tutti gli altri.