Top ten per l’Italia nella Mixed Relay, siamo noni. Davanti Francia, Svizzera e Belgio

Top ten per l’Italia nella Mixed Relay, siamo noni. Davanti Francia, Svizzera e Belgio

12 Agosto, 2018

2018 Glasgow ETU Triathlon European Championships, titolo continentale nella Mixed Relay alla Francia, seguita da Svizzera e Belgio. Gli azzuri in top ten con un nono piazzamento per il team composto da Ilaria Zane (DDS), Gianluca Pozzatti (707), Giorgia Priarone (707) e Gregory Barnaby (707)

Alla staffetta mista della Francia va il titolo europeo: sul primo gradino del podio di Glasgow 2018 ci sono Leonie Periault, Pierre Le Corre, Cassandre Beaugrand, Dorian Coninx. Poi la Svizzera di Lisa Berger, Andrea Salvisberg, Nicola Spirig e Sylvain Fridelance. Bronzo per il Belgio di Claire Michel, Jelle Geens, Valerie Barthelemy e Marten Van Riel. Giù dal podio l’Ungheria. Seguono Danimarca, Germania, Portogallo e Spagna prima dell’Italia di Ilaria Zane (DDS), Gianluca Pozzatti (707), Giorgia Priarone (707) e Gregory Barnaby (707). Per i 17 team in gara un super sprint da 300 metri di nuoto, 6.7 chilometri di ciclismo e 1.5 di corsa, ottimo test per verificare il consolidamento di certe dinamiche in vista della nuova prova olimpica del triathlon per la prima volta in scena a Tokyo 2020.

La gara 

Dopo il primo segmento a nuoto, insieme a Germania e Russia c’è l’Italia, con Ilaria Zane subito nel drappello delle migliori in sella, mentre la belga Michel e la francese Periault tentano di fare selezione. L’italiana non demorde ed è prima in T2, ma a piedi scappano via Periault e Michel; alle loro calcagna ci sono la portoghese Santos, insieme alla spagnola, all’ungherese e alla svizzera. La Zane cede il testimone a 22”.

Ora in gara per noi Gianluca Pozzatti. Usciti dall’acqua, davanti ci sono il francese Le Corre e il belga Geens, seguiti dallo spagnolo Alarza, dall’elvetico Salvisberg, dell’ungherese Toth e dal portoghese Silva. Il drappello riesce a ricongiungersi con la testa solo in prossimità della T2. Quando Pozzatti inizia a correre è in settima posizione; il russo I. Polyaskiy e il ceco Cervenka procedono a 48 secondi. Con la falcata di Alarza il team iberico si porta in testa; nel secondo cambio lo seguono Belgio e Francia. L’Italia è ottava, a 1’06” dalla Spagna.

Il terzo turno vede in testa in uscita dall’acqua la francese Beaugrand, la belga Barthelemy, la portoghese Carvalho e la magiara Bragmayer. Poi la spagnola Alonso a 10 secondi, l’elvetica Spirig a 17, la russa a 1’10 e la tedesca con la nostra italiana a 1’20”. Giro di vite con la Spirig, che sui pedali forza la gara, inseguita a 20” da Francia, Belgio, Portogallo e Ungheria. Giorgia Priarone procede nel terzo gruppo, insieme alla britannica Lee, alla spagnola, alla russa Mathiukh, alla tedesca Lindemann, all’austriaca Feuersinger e alla danese Pedersen.

La Spirig cede il testimone a Fridelance, ora uomo al comando con il francese a inseguire a 8′; poi il belga, l’ungherese (+ 40”), il portoghese (+ 1′), il tedesco (+ 1’15”) e il nostro azzurro ( + 1’33”) con lo spagnolo e il danese. Fuori dall’acqua il transalpino Coninx e lo svizzero Fridelance scappano via; dietro ci sono l’ungherese Devay e il belga Van Riel a 35”; poi un gruppetto all’inseguimento con Gregory Barnaby (+ 1’30”). E mentre davanti il duello per l’oro è tra il francese e lo svizzero, il belga e il magiaro si giocano il bronzo. In corsa per la top ten, invece, il danese Schilling, il tedesco Allgayer, lo spagnolo Serrat, il portoghese Arraiolos, il russo D. Polyanskiy e il nostro Barnaby. Trionfa Coninx, che porta la Francia sul gradino più alto del podio (01:15:07). Gli svizzeri sono vicecampioni europei in 01:15:18. Bronzo per i belgi (01:15:29). Dopo 15 secondi di penalità, gli Azzurri chiudono in top ten, con un nono posto in 01:16:45, dopo la Spagna (01:16:46) e precedendo la Russia (01:17:00). Al link seguente tutti i RISULTATI.

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“Sono leggermente delusa dalla corsa, ma sono partita molto bene e in bici avevo ottime sensazioni – spiega Ilaria Zane, prima frazionista azzurra – Un po’ di rammarico perché sono andata molto forte nella prima parte della mia gara, ma negli ultimi 500 metri si è spenta la luce. La staffetta è sempre una bella prova, un appuntamento che unisce la squadra. Peccato aver preso la penalità”.

“La mia frazione è partita bene: sono riuscito a ricucire sugli atleti davanti, ma all’uscita dal nuoto l’atleta russo si è aggrappato – racconta Gianluca Pozzatti – abbiamo perso il gruppo davanti e ho preso un penalty che non trovo giusto, ma per questo c’è una giuria a decidere. In bici, a questo punto, non siamo riusciti a completare il ricongiungimento: ho corso bene, ma ormai la gara era andata. Ci aspettavamo qualcosa di meglio, ma queste prove spesso sono decise da episodi che oggi non hanno girato a nostro favore”.

“Non sono così allenata su queste distanze iper veloci – dice Giorgia Priarone – la staffetta è una gara diversa dalle altre, non c’è davvero margine di errore. Oggi sono partita nel gruppo inseguitore, ho mantenuto la posizione; in bici ci siamo ricompattate con due atlete che ci precedevano e nella corsa ho dato tutto per guadagnare quanto possibile verso il cambio. Ci dispiace per il penalty, ma abbiamo dato il massimo. Posso essere soddisfatta della mia prima staffetta, ma so dove posso migliorare: c’è tanto da lavorare”.

“Bene la mia gara: ho nuotato accanto allo spagnolo Serrat e in bici abbiamo agganciato il danese Schilling, con cui abbiamo tenuto un ottimo passo in bici – racconta Gregory Barnaby a fine prova – Ho cercato di dare tutto nella corsa sapendo che c’erano la penalità da scontare e i russi da staccare: nel finale, io e lo spagnolo abbiamo fatto un lunghissimo sprint, ma non sono riuscito a scavalcarlo”.

“Non è stata una delle nostre migliori giornate – ammette Joel Filliol, Olympic Performance Director – C’è stato anche un episodio determinante proprio nella seconda frazione: l’atleta russo ha bloccato Pozzatti all’uscita dall’acqua, abbiamo perso il gruppo e preso una penalità. A tal proposito, abbiamo anche presentato un reclamo, non tanto per cambiare il risultato, ma per chiarire la situazione. I ragazzi hanno fatto un buon lavoro, ma sul finale c’era anche il penalty da scontare e non siamo riusciti a scavalcare la Spagna. Dobbiamo analizzare che cosa non è andato e dove dobbiamo migliorare, ma questa gara è stata importante per vedere atleti diversi impegnati in questa specialità: il livello della Mixed Relay è in continua crescita e dobbiamo studiare come gli atleti possono migliorare e come impostare il programma per portare avanti il processo di crescita. Certo, il weekend europeo non ha rispecchiato le nostre aspettative, questo merita una riflessione, e dobbiamo focalizzarci su come raggiungere il livello che riflette le nostre potenzialità, perché in questo fine settimana non lo abbiamo raggiunto. Ora dobbiamo tornare al lavoro, concentrarci sulle prossime gare, pensare al prossimo weekend della Coppa del Mondo di Losanna, dove gareggeremo sul percorso della Grand Final del prossimo anno, e poi al ranking olimpico e alle nuove opportunità per esprimere il nostro potenziale”.

Photo Credit: ITU.