Spazio Aperto: Stessa strada, stessa emozione

Spazio Aperto: Stessa strada, stessa emozione

06 Ottobre, 2015

Rimini 

Guardo il mare dalla finestra del mio albergo e sono molto preoccupato per la gara di domani, penso: “Non sarà pericoloso per mio figlio Samuele affrontare la sua prima gara di sprint in queste condizioni meteo così avverse?”. Fortunatamente il giorno della gara il meteo in leggero miglioramento scaccia i miei dubbi e via, si parte! Affronto la mia fatica con immenso impegno e conseguo il consueto mediocre risultato cronometrico, ma poche centinaia di metri prima del traguardo sento Samu, che ha già terminato la sua gara da un pezzo, che mi grida: «Forza papà che ci sei!» e corre ad aspettarmi oltre il traguardo. La sua voce mi mette le ali ai piedi e brucio in un lampo i pochi metri rimasti.

Uniti

Al mio arrivo ci abbracciamo e molti ci chiedono se siamo padre e figlio, alcuni addirittura chiedono il permesso di fare una foto; sì, in effetti forse è strano che due generazioni differenti si incontrino così bene sul piano dello sport, ma questi sono i miracoli che una passione in comune può fare. È stata davvero bella la vittoria che io e mio figlio abbiamo conseguito insieme: quella di aver affrontato e finito una gara insieme, padre e figlio appunto. Questo mio arrivo mi ha fatto pensare a come il triathlon abbia azzerato la distanza generazionale e come ci abbia permesso di essere vicini, di essere più che mai in comunicazione, proprio per il fatto di essere sullo stesso campo di gara e di vita.

Dedica

Questo mio arrivo lo dedico a tutti i genitori che combattono la loro quotidiana battaglia educativa per fare il meglio per i propri figli, una battaglia che ha molti punti in comune con il triathlon in quanto, come per questo magnifico sport, anch’essa è fatta di sana fatica ma anche di traguardi raggiunti. Questo mio arrivo, inoltre, lo dedico a tutti i figli che combattono la loro personale battaglia per crescere. E crescere, si sa, è fatica, proprio come il triathlon… Ma crescere è anche tagliare il traguardo, pensando già alla prossima gara. Questo mio arrivo lo dedico alla fatica, piano di incontro e terreno comune di padri, figli, uomini… triatleti!

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