Ironman Florianopolis: il meteo avverso decima gli atleti

Ironman Florianopolis: il meteo avverso decima gli atleti

01 Giugno, 2016

Una giornata di pioggia e vento straordinari ha sconvolto i piani di moltissimi dei pro presenti Domenica 29 Maggio a Florianopolis per l’appuntamento stagionale con la South American Championship del circuito Ironman su distanza full. 

La vittoria di una gara corsa in condizioni proibitive è andata al canadese Brent Mcmahon (07:46:10) e alla statunitense Elizabeth Lyles (8:54:10).
A battezzare il Campionato Sudamericano è una giornata di pioggia fragorosa e basse temperature, che rendono molto difficili le condizioni del mare e quelle dei manti stradali. I pro si schierano comunque al completo sulla starting line, ma durante la gara numerosi saranno i ritiri “eccellenti”.
A farne le spese è anche il nostro portacolori Daniel Fontana, che dopo un’ottima frazione a nuoto ed una frazione ciclistica in cui le gambe sembrano rispondere nel migliore dei modi facendogli recuperare in pochi kilometri molte posizioni, arriva in T2 e parte per la maratona accusando dolori addominali che dopo poche centinaia di metri lo costringono a ricorrere all’assistenza medica e ad abbandonare la gara.

Il commento a caldo è di quelli amari, per una gara conclusasi troppo presto e che rimanda, ancora una volta, la consacrazione di un rientro pieno sulla lunga distanza.

In questo momento non posso che essere molto deluso per quello che è successo. Abbiamo patito una giornata con un meteo veramente ostile e quando si arriva a questi appuntamenti il corpo è in equilibrio su un sottile filo rosso, che lo rende molto vulnerabile. I carichi di lavoro, la riduzione all’osso della massa grassa, la grande tensione per la prestazione imminente sono delle pressioni molto importanti sull’organismo e così può bastare anche una giornata di freddo e pioggia a far saltare il banco. Mi sembrava di essere riuscito a gestire meglio di altri miei avversari quella situazione fino al 25esimo kilometro di corsa, ma in realtà il mio intestino si è ribellato tutto d’un colpo e non mi ha più permesso di restare in gara. Ho preparato questo appunatmento con molta meticolosità e tanto lavoro, per cui non posso che essere molto affranto per non aver raccolto per quanto abbia seminato. Ma questo è lo sport e lo so bene. Adesso mi servono solo pochi giorni di decompressione per ripartire di nuovo e impostare una nuova strategia e nuovi obiettivi agonistici. L’appuntamento con l’Ironman è solo rimandato, questo è certo“.

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