Francesi campioni del mondo. L’Italia (del Triathlon) c’era! Top ten per gli Azzurri nella Mixed Relay

Francesi campioni del mondo. L’Italia (del Triathlon) c’era! Top ten per gli Azzurri nella Mixed Relay

16 Luglio, 2018

Francesi due volte campioni del mondo lo scorso weekend: vittoria nel calcio e nella Mixed Relay ITU World Triathlon Championships. Dove l’Italia era presente, si è ben comportata: gli azzurri della staffetta mista 2+2 tornano da Amburgo con un’importante top ten, sempre più motivati nella lotta di squadra (bisogna rientrare tra i migliori sette team o tra i tre nell’evento finale di qualificazione nel 2020) e individuale (due uomini e due donne) in direzione Tokyo

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Grande prova per l’Italia di Angelica Olmo (C.S. Carabinieri), Davide Uccellari (G.S. Fiamme Azzurre), Verena Steinhauser (Project Ultraman) e Gianluca Pozzatti (707) ai Campionati Mondiali Mixed Relay di Amburgo (ogni staffettista doveva portare a termine segmenti da 0.3 su giro unico, 7 suddivisi in due giri e 1.7 chilometri, divisi in due). Si puntava a una solida top ten e gli Azzurri chiudono noni, risultato che conferma quello (sempre un nono piazzamento) portato a casa dopo la prima tappa di WTS a Nottingham. In Germania, però, il livello è stato perfino più alto, con le venti nazioni in gara a schierare le migliori squadre possibili per primeggiare nella nuova prova inserita nel programma olimpico di Tokyo. Onore (doppio) alla Francia di Periault, Coninx, Beaugrand (già vincitrice individuale su distanza sprint della quinta tappa di ITU World Triathlon Series in cui Steinhauser ha chiuso 17^ e Olmo 20^) e Luis. Secondo posto per l’Australia di Van Coevorden, Royle, Gentle e Birtwhistle, iridati lo scorso anno; bronzo per gli Stati Uniti di Kasper, Kanute, Zaferes e McDowell, nel 2017 sul secondo gradino (l’Olanda chiuse terza e l’Italia 15esima).

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Così gli Azzurri

Buona la partenza per noi: una solida Angelica Olmo (tempo totale di 00:20:54) nuota nel secondo gruppo e presto rientra da protagonsita per la frazione bike; importante il suo contributo a piedi, che consente di rimanere agganciati a Germania, Francia e Gran Bretagna. Il passaggio del primo testimone ci vede quarti, ma nell’ultima frazione dovremo scontare dieci secondi di penalità per una discesa oltre la “dismount line” all’ingresso della T2. A seguire, un convincente Davide Uccellari (tempo totale di 00:19:20), artefice di una buona prova in acqua che ci mantiene tra i protagonisti. Davanti ora ci sono Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, con l’azzurro subito dietro, in gruppo, a una decina di secondi. A piedi la sua è un’ottima prestazione: riusciamo a superare nipponici e australiani, e siamo quinti al touch con una tenace Verena Steinhauser (tempo totale di 00:21:09). In testa Gran Bretagna e Francia con la Beaugrand, giovane protagonista anche della prova individuale, che forza il ritmo. Nel frattempo, la nostra è con Germania, Usa, Giappone, Olanda e Svizzera, in rientro grazie all’olimpionica nel 2012 Nicola Spirig. Usa, Giappone e Gran Bretagna agganciano la francese in fuga sui pedali: la Beaugrand a piedi è, però, imprendibile e cambia per prima con il touch a Luis. La Steinhauser tiene duro e cede il testimone a Gianluca Pozzatti (tempo totale di 00:20:06) in ottava posizione. Subito aggressivo l’ultimo azzurro, grintoso fin dalla partenza, per rimanere agganciato al gruppo e non perdere terreno, nonostante la penalità da scontare. Nel frattempo è la Francia a farsi iridata (01:20:06), seguita da Australia (01:20:49) e Usa (01:20:51). Giù dal podio la Gran Bretagna (01:21:09); poi Olanda (01:21:24), Germania (01:21:29), Giappone (01:21:32), Svizzera (01:21:40) e Italia, al nono posto (01:21:47) davanti al Canada (01:22:20). Qui tutti i RISULTATI.

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Dal sito FITri commenti e bilancio 

Angelica Olmo: “La gara a squadre è sempre uno spettacolo e sognavo sin da piccola di poter gareggiare qui ad Amburgo. Sono riuscita a esprimere la mia corsa: ieri non è stata una giornata superlativa da questo punto di vista, e oggi volevo rifarmi. Il nuoto è stato una bella lotta, in bici siamo rientrate e di corsa ho sparato tutto fino alla fine, senza mollare l’inglese Holland. Ce la siamo giocata con gli altri, abbiamo dimostrato che siamo molto competitivi; è bello essere protagonisti di una gara di livello così alto, poi in squadra è sempre più coinvolgente rispetto a quando si gareggia da soli: c’è un team intorno che ti aiuta ad andare ancora più forte”.

Davide Uccellari: “Era qualche anno che non ero presente ai Mondiali di staffetta, essere qui è stato per me un grande onore. Si tratta di una gara veloce e complicata, non bisogna sbagliare niente: il livello è altissimo e con un errore si è tagliati fuori. Sono partito in quarta posizione, alle spalle di Brownlee, ho nuotato bene la prima fase, poi ho perso qualche metro, ma mi sono inserito nel gruppetto che inseguiva. Oggi non dovevo sbagliare nulla in acqua, ho trovato il gruppo giusto in bici e poi ho corso bene, recuperando una posizione dando il cambio al quarto posto. La squadra ha risposto molto bene, sono stato contento di essere qui e gareggiare; peccato per Delian che è stato poco bene, ma è come se fosse stato a gareggiare con noi. Ci è mancato qualcosa nel finale, ma abbiamo compiuto un altro bel passo in avanti”.

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Verena Steinhauser: “La staffetta è sempre un’emozione intensa e qui ad Amburgo c’è un clima particolare, e poi c’era un mondiale in ballo. Per quanto riguarda la mia gara, bene ma con qualche imperfezione: mi sono staccata in acqua dalla giapponese partita con me e sono rientrata da dietro; ho corso bene ma non sono riuscita a tenere il passo della Gentle e della Spirig che arrivava da dietro. Davvero un bel risultato per l’Italia, una solida top ten ottenuta nell’elite del triathlon mondiale”.

Gianluca Pozzatti: “Finalmente abbiamo fatto un bel mondiale: tutti e quattro abbiamo tirato fuori una performance all’altezza, siamo sempre stati protagonisti. Direi che il nono posto è decisamente buono, stessa posizione di Nottingham, ma qui il livello era decisamente più alto perché tutte le nazioni schieravano la miglior squadra possibile. Siamo un team piuttosto giovane e stiamo crescendo bene. Siamo qui con i migliori, al mondiale, dove tutti vogliono gareggiare e dare il massimo: tutto ciò fortifica la stima in me stesso, visto che sono stato protagonista accanto a grandi campioni in un contesto così competitivo, con un pubblico e un contorno unico come quello di Amburgo.

Joel Filliol, Olympic Performance Director: “L’Italia oggi è stata eccellente: rispetto a Nottingham, la classifica riporta lo stesso numero, ma in realtà abbiamo compiuto un bel passo avanti perché il livello qui al Mondiale era decisamente più alto, con tutte le squadre a schierare la migliore formazione. Senza penalità, probabilmente, potevamo salire di una posizione, ma quello che più conta è la solidità di tutti i componenti della staffetta in ogni fase di gara. Siamo venuti qui in sei per la 2+2, questo vuol dire che il nostro movimento sta cominciando ad avere una buona profondità con diversi atleti giovani; poi, in seguito al malanno di Delian Stateff (G.S. Fiamme Azzurre) e alla caduta di Alice Betto (G.S. Fiamme Oro), abbiamo deciso di schierare gli altri quattro. Dobbiamo avere l’obiettivo di piazzarci tra i primi otto, continuare a crescere, imparare e fare passi avanti, per arrivare a sognare e credere alla top 8 a Tokyo: sarebbe davvero un risultato fantastico, dobbiamo pensare a questo, non soltanto con gli atleti presenti qui ad Amburgo, ma anche con chi non c’era. I ragazzi erano motivati, essere vicino alle nazioni di riferimento è un forte stimolo per tutti gli atleti: oggi siamo stati in gara, accanto ai migliori, non dietro come succedeva spesso in passato. Ammetto che per arrivare a puntare al podio bisogna fare davvero un grande salto, ma per ambire ai piazzamenti dal quinto all’ottavo posto siamo sulla strada giusta. Il prossimo step coincide con gli Europei di Glasgow, che arriverà dopo le gare su distanza olimpica: sarà una nuova esperienza e un’occasione di crescita.
Per quanto riguarda la gara individuale di World Series, Alice Betto è caduta ma non ha riportato conseguenze, mentre, per quanto riguarda Delian Stateff, sapevamo che era malato e non sarebbe stato in grado di esprimersi al meglio. Verena Steinhauser e Angelica Olmo hanno ottenuto la loro migliore prestazione, in linea con le loro potenzialità: una positiva esperienza per entrambe”.

Photo Credit: ITU.