Willkommen Frodeno und Ryf! Non un solo pallino: a Kona l’M ha l’umlaut. Ma con il Dega si parla anche italiano

Willkommen Frodeno und Ryf! Non un solo pallino: a Kona l’M ha l’umlaut. Ma con il Dega si parla anche italiano

09 Ottobre, 2016

Sabato 8 ottobre a Kona: quando sono arrivati i primi per noi era già domenica. Gara concitata, in effetti, ma avremmo potuto dormire un paio di ore per risvegliarci sul finale senza troppe sorprese, tanto era il distacco tra la Ryf e le altre. Minore quello di Frodo rispetto ai suoi avversari, è vero, ma forse, comunque, tutto era già scritto. Però, diciamocelo, pur già segnata, una gara laggiù, a Kona, diventa letteralmente imperdibile, dal primo all’ultimo minuto. Era la 40^ edizione, quest’anno, e il podio maschile del Campionato del Mondo Ironman delle Hawaii parla tedesco, tutto tedesco: non succedeva da 19 anni. Per il mitico Frodeno, ex Campione Olimpico 2008 e Campione del Mondo 70.3, non sarà stato record, ma è sempre dolce il sapore del traguardo hawaiano: già Campione 2015 in 8:14:40, firma il podio di quest’anno migliorandosi con un 8:06:30. Sempre empatico e simpatico, stringe la fascia del traguardo sorridendo: è déjà vu con l’istantanea della sua espressione che fa subito (di nuovo) il giro del mondo, e poi con l’abbraccio alla moglie. Dietro a lui, notevolissimo anche Kienle – la gara si è giocata tra di loro nell’ultima frazione, con Sebastian che non ha mai mollato, tentando di non rendere incolmabile il gap con Frodo. Chiude in 8:10:02, con un po’ di rammarico ma tutta la stima per chi è imbattibile. Grandissimo entusiasmo, “seppur” per il bronzo, è quello del terzo tedesco, Lange (8:11:14), che sprizza gioia da tutti i pori per il record nella frazione podistica di 2:39:45, dopo l’ultimo inossidabile di Marc Allen, risalente al 1989. Quarto lo statunitense Hoffman, mentre Borcherer regala alla Germania anche la quinta posizione. Record per l’immensa Ryf, ex Campionessa Mondiale su distanza sprint 2010 e Iridata 70.3: la svizzera non solo va a vincere in 8:46:46 – record di Kona -, ma anch’essa quindi si migliora dall’edizione 2015 (8:57:57) e cancella l’8:54:02 della Wellington, nel 2009. L’australiana Carfrae (09:10:30) è seconda, a quasi 24 minuti; bronzo per la statunitense Heather Jackson (09:11:32). Ma veniamo all’interesse nazionale: il nostro unico PRO Azzurro era Alessandro Degasperi, qualificatosi grazie a ottimi piazzamenti in corso d’anno, culminati con il bronzo all‘Ironman di Klangenfurt. Abbiamo seguito il suo pettorale 35 e la sua gara, conclusa con un eccellente 20° posto in 08:36:58, alla prima partecipazione a Kona. Una grande dimostrazione di forza: gigante nel nuoto, spinge forte sui pedali per non perdere i primi e chiude la maratona in 02:53:13, con una rimonta complessiva della classifica di una ventina di posizioni. Grandissimo, Dega! E complimenti agli altri italiani presenti – in tutto 31 quest’anno, e sempre di più – con i primi posti nazionali Age Group di Alessandro Tomaiuolo (9:32:23) e di Federica De Nicola (10:37:56), anche argento di categoria tra le giovanissime M18-24. Oro per l’M65-69 Gian Marco Tironi (11:23:16). Seconda donna italiana è Cristina Sironi (11:07:15), poi Alessia Bertolino (11:32:35). Secondo Azzurro Enrico Pastore (9:45:23), bronzo virtuale tricolore per Massimiliano Radi (9:46:17).

UOMINI

1 Frodeno Jan GER 1 1 00:48:02 04:29:00 02:45:34 08:06:30
2 Kienle Sebastian GER 2 2 00:52:27 04:23:55 02:49:03 08:10:02
3 Lange Patrick GER 3 3 00:48:57 04:37:49 02:39:45 08:11:14
20 Degasperi Alessandro ITA 20 20 00:50:46 04:48:25 02:53:13 08:36:58

DONNE
1 Ryf Daniela SUI 1 31 00:52:50 04:52:26 02:56:51 08:46:46
2 Carfrae Mirinda AUS 2 60 00:56:44 05:10:54 02:58:20 09:10:30
3 Jackson Heather USA 3 65 00:58:56 05:00:31 03:07:48 09:11:32

RISULTATI

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