Test bici: Canyon Speedmax C.F

Test bici: Canyon Speedmax C.F

07 Maggio, 2015

Scheda Tecnica

Gruppo: Shimano Dura Ace elettronico
Ruote: Raynolds Carbonio 90 mm
Tubolari Continental
Sella Fizik
Sito: www.canyon.com

Ore e ore nella galleria del vento e analisi CFD hanno dato forma al profilo dei tubi Trident, utilizzati per il telaio della Speedmax CF. Questa forma è appositamente studiata per dare la massima aerodinamicità in un intervallo specifico di velocità e angolazioni del vento così che non importa quali siano le condizioni esterne, si risparmieranno sempre watt di potenza. Inoltre, l’impressionante rigidità laterale del telaio dona alla Speedmax CF una maneggevolezza da bici da strada che si traduce in massimo trasferimento di potenza al terreno. Freni completamente integrati e nessun cavo esterno sono esposti al vento, la Speedmax CF non lascia nulla al caso. Vinci la tua gara, dove l’attrezzatura conta, queste sono le parole dei tecnici Canyon che hanno passato molte ore con questa splendida specialissima da crono dal carattere aggressivo ma che si lascia domare facilmente.

Telaio e forcella

Una vera lama per sfidare il tempo, basta guardarla per capire che ogni dettaglio di questo telaio è stato pensato, realizzato e ottimizzato per garantire il meglio. A cominciare dalla logica scelta di posizionare i freni in maniera integrata nella forcella anteriore e sotto il carro, soluzione che offre prestazioni eccezionali e grande modulazione pesando circa 60 g in meno più leggero di un freno a pinza tradizionale. Si fa notare anche la soluzione tecnica che vede il sistema di attacco manubrio integrato con cavi passanti interni, soluzione che avviene tramite inserti nell’attacco Aero Canyon Stem, quindi completamente rimandati all’interno del telaio. Un semplice cavo Di2 da 12 cm passa esternamente sull’anteriore. Unica innovazione: il cavo del freno anteriore sia instradato dal centro dei due cuscinetti sterzo. Questo evita che i cavi si pieghino e che il ciclista non debba esercitare una forte pressione sulla leva per ottenere maggiori prestazioni in frenata. In un telaio votato alla perfezione, il collarino reggisella viene realizzato integrato per ridurre le turbolenze d’aria intorno al telaio. L’assemblaggio richiede valori di serraggio bassi e la conseguente riduzione dello stress dei materiali usati. Regolare la forcella grazie agli inserti Rake Shift: il triatleta può modificare le caratteristiche di guida della bici. Esistono tre impostazioni (anteriore/centrale/posteriore) e ognuna offre una differenza di 2,5 mm. Sui percorsi lunghi è meglio una guida più fluida, mentre nei percorsi brevi è meglio che la geometria del telaio sia più agile.

Giudizio

Basta guardarla per capire che sul passo regolare diventa una vera lama che fende l’aria, ma si trova a proprio agio anche sui rilanci, dove il telaio risulta rigido e pronto allo stesso tempo, mai fastidioso per la schiena, che per una bici utilizzata nelle lunghe distanze non è un dettaglio da poco. Si trova subito la posizione ideale grazie ai numerosi dettagli tecnici di alto livello.

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