Bici, consigli per chi viaggia in aereo con il proprio mezzo

Bici, consigli per chi viaggia in aereo con il proprio mezzo

24 Gennaio, 2019

Bici, viaggiare in sicurezza. In un mondo sempre più cosmopolita, non solo dal punto di vista lavorativo ma anche sportivo, gli atleti – non solo i professionisti ma anche gli Age Group – si trovano almeno una volta nella vita davanti al problema del trasporto del mezzo meccanico in aereo

Una slot inaspettata, un viaggio, una vacanza: i motivi posso essere molteplici, ma il rischio (e la paura) di arrivare a destinazione con bici rotta e inutilizzabile è uguale per tutti.

Come fare

Ilenia Lazzaro ne ha parlato con Enrico Pengo, meccanico storico della Nazionale italiana di ciclismo e capo meccanico in seno al Team professionistico Lampre Merida. «Il mondo dello sport si sta adeguando a un calendario cosmopolita; nella mia vita lavorativa ho passato tutti gli step di imballaggio: dal semplice cartone alle borse più tecnologiche. Il mio consiglio è di scegliere una borsa semirigida, facile da utilizzare e che consenta una buona affidabilità».

Cosa fare

Cosa fare quando si deve imballare una bici? Attenzione al peso massimo consentito dalla compagnia aerea: mediamente si aggira intorno ai 23-24 chili come bagaglio bici, mai comunque sopra i 30 chili.

Pro e contro dei diversi tipi di borse 

La scelta è tra borsa rigida, borsa semirigidacartone.

Borsa rigida

In plastica dura, salva il telaio da urti e normalmente è facile da trasportare ma bisogna smontare pedali, reggisella e sella, attacco manubrio e curva manubrio; staccare il cambio dal telaio e togliere il bloccaggio dalle ruote. Al nostro arrivo la bici va rimontata. In loco bisogna avere dunque un cavalletto su cui lavorare e alcuni attrezzi, tra cui le chiavi a brugola, oltre a una buona dimestichezza meccanica.

Borsa semirigida

Con tasche interne per le ruote: meno pesante della precedente, morbida ai lati, si distingue per la base in acciaio su cui si fissa il telaio completo di manubrio lasciato montato in posizione, come pure la sella. In corrispondenza dei mozzi delle ruote sono applicati degli scudi di protezione; è fornita di ruotine per il trascinamento e ha diverse cinghie per compattare il tutto in modo efficace. La più pratica tra tutte le soluzioni, in quanto va tolto solo il bloccaggio delle ruote e i pedali. Una volta arrivati a destinazione non serve avere il cavalletto: la bici è praticamente intatta, basta montare i pedali.

Cartone

Il metodo più economico ma sicuramente il più rischioso. Si tratta di recuperare da qualche negoziante un cartone porta-telaio. La bici va smontata tutta: oltre a pedali, reggisella, cambio e sella, va tolta anche la guarnitura, il manubrio va girato, si allenta la curva e la si fa ruotare sotto il tubo orizzontale. Alle ruote va tolto il mozzo. Tra i rischi, oltre al danneggiamento del mezzo, c’è anche il maltempo: se la scatola si bagna si riduce in mille pezzi. Inoltre, bisogna essere davvero un buon meccanico per rimontare il tutto e serve avere a disposizione una serie di attrezzi specifici.

Regole per tutti gli imballaggi

«Sia che si scelga una borsa che il classico cartone, ci sono delle regole da non dimenticare», prosegue Pengo. Eccole.

  • Prima di smontare qualsiasi cosa, prendere nota delle nostre misure e di tutti i movimenti che andiamo a compiere. Segnare con metro e nastro isolante le varie misurazioni.
  • Il pacco pignoni delle ruote va messo sempre verso l’esterno della borsa per non rovinare il telaio.
  • Le bici con cambio elettronico devono seguire un iter specifico: va staccato il filo del cambio, avvolto in un pezzo di nylon o straccio e portato verso il centro del carro posteriore. Va staccato il filo della centralina (sotto l’attacco manubrio) per evitare qualsiasi sprigionamento di energia che, oltre a farci arrivare a destinazione con la batteria scarica, può provocare anche delle rotture.
  • Vanno sempre tolti i pedali, così da sfruttare lo spazio tra movimento centrale e forcella per inserire scarpe, casco ecc.
  • Va sempre protetto il tubo orizzontale con pluriball o tubi da idraulico.
  • Attenzione ai foderi del carro posteriore (dal reggisella ai forcellini): avendo poco spessore, sono tra le parti più delicate. Proteggerle con pluriball.
  • In alcune bici di nuova generazione (con manubri integrati) è impossibile girare la curva manubrio allentandola; giocoforza, l’unica alternativa è la scelta di una borsa semirigida.
  • Evitare viaggi con scali (se è possibile). Più saranno gli scali, più probabilità si ha che la bici subisca urti.
  • Portare con sé bolla e metro, chiavi dinamometriche per il posizionamento una volta arrivati.
  • Attenzione: la maggior parte delle compagnie aeree riconosce il danno (e quindi lo rimborsa) se notato entro 30 minuti dalla riconsegna bagaglio, ma visto che nessuno ha voglia di aprire un cartone o una valigia in mezzo all’aeroporto, se ci fossero dei danni ve ne accorgereste in hotel, motivo in più per investire nell’acquisto di una buona borsa o nel suo noleggio. «Ai miei clienti consiglio di affidarsi a un buon bike hotel e noleggiare in loco una bici su misura. Oltre al minor costo del biglietto e alla possibilità di provare anche bici top di gamma, alla fine lasciamo a casa il rischio di rompere il nostro mezzo che, si sa, non costa certamente poco. Altro consiglio: andare dal proprio meccanico, fare una scheda precisa con le misure personali e inoltrarla al bike rent all’atto della prenotazione».

Foto: Scicon.

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