UN LIBRO COME ALLENATORE

UN LIBRO COME ALLENATORE

01 Aprile, 2012

Come tradurre la teoria in pratica adattandola alle proprie esigenze

Sono tanti gli atleti alle prime armi che si avvalgono di allenatori virtuali, usando tabelle di allenamento come quelle che propongono i nostri tecnici, o prese dai numerosi libri in commercio. Ecco una serie di consigli per modificare o personalizzare al meglio una tabella di allenamento. La cosa migliore sarebbe quella di avvalersi di un tecnico, meglio ancora se sul campo, ma bisogna fare i conti con la realtà: molti praticanti ritagliano spazi per allenamenti in orari e situazioni che non consentono l’utilizzo di un vero tecnico. Ogni mese, sulle pagine della rivista, si trovano numerose tabelle per poter pianificare al meglio la stagione o semplicemente un evento; gli autori sono tutti tecnici di alto livello, con esperienza internazionale e le loro tabelle sono quanto di meglio si possa avere per allenarsi, ma ovviamente si tratta di pianificazioni “fredde” e non personalizzate. Ciò succede tutte le volte in cui si utilizza una tabella presa da una rivista, un sito o passata da un amico praticante.

  • Cosa fare
    Ci sono una serie di considerazioni e di consigli che si pospossono mettere in pratica per rendere la tabella il più personale possibile. La prima cosa da fare è sceglierne una, che si avvicini il più possibile al vostro livello atletico, in modo particolare bisogna valutare il numero delle sedute di allenamento settimanali, questo per non incappare in un eccessivo sbilanciamento delle discipline.
  • Tre come triathlon
    Per i principianti, tre allenamenti settimanali sono più che sufficienti, si può, dunque, estrapolare dalle tabelle un allenamento per ogni disciplina. Il consiglio è quello di alternare la corsa e la bici con la seduta in piscina, questo per aiutare il recupero fisico e smaltire velocemente la fatica.
  • Quattro, per iniziare a scegliere
    Se la propria condizione fisica o il tempo a disposizione consentono quattro allenamenti, il consiglio è quello di focalizzare l’attenzione sulla disciplina dove si è meno preparati. Si potrebbe nuotare due volte, pedalare e correre una volta, sempre usando il nuoto come seduta tra le altre due discipline. Se gli atleti vengono dal nuoto, focalizzeranno la loro attenzione sugli altri due sport, e così lo stesso per i ciclisti.
  • Cinque, settimana sbilanciata
    È proprio con l’aumentare delle sedute di allenamento che arrivano i problemi nel saper fare un “taglia e cuci” di una tabella. Non tralasciando il nuoto, dandogli sempre la doppia seduta in piscina, bisogna focalizzarsi in due allenamenti per la corsa e uno per la bici. Questo perché bici e corsa sono “parenti stretti”, e il lavoro organico che si svolge nella corsa lo si utilizza anche in sella. Non a caso molti ex ciclisti sono in grado di correre in maniera funzionale e con ottimi risultati.
  • La gara come allenamento
    Sono tanti gli atleti che utilizzano la gara della domenica come allenamento, sfruttando il tempo libero. Bisogna però stare attenti: se si decide di fare una gara per svolgere, in realtà, una seduta allenante, bisogna stabilire prima dell’evento i ritmi, le distanze e la finalità, concentrandosi per non farsi prendere dal sacro fuoco dell’agonismo. Questo è idoneo per tutti coloro che vogliono fare un allenamento in compagnia e che poco sono interessati alla classifica finale.

libro 108-109

Per saperne di più
E’ dell’Editoriale Sport Italia il nuovo libro scritto a quattro mani da Simone Diamantini e da Fabio Vedana, dove anche i neofiti potranno trovare dei modelli di allenamento adatti alle loro specificità per quanto riguarda il nuoto, la bici e la corsa, per poi introdursi nel modo più corretto nel mondo della multidisciplina. Triathlon per tutti Nuotare, pedalare e correre alla ricerca della forma migliore.
Editoriale Sport Italia, di Simone Diamantini e Fabio Vedana, 160 pagg., 20 euro.