Training & recovery

Training & recovery

02 Maggio, 2019

Eccoci in piena race season, tante sono le gare importanti da affrontare e i volumi di lavoro vanno modulati ad hoc

Il “blocco allenamento” parte subito con il recupero da fare, anzi, necessario da fare dopo l’allenamento o dopo una gara, in quanto parte integrante e fondante del programma durante il quale si ottengono gli adattamenti necessari per raggiungere un miglioramento della condizione fisica. Dunque, tanti i consigli di Diamantini, quali il recupero attivo con abbassamento dell’intensità, o reidratazione, stretching, indumenti a compressione, tanto per citarne alcuni.
L’allenamento del combinato nuoto-ciclismo, un cambio di solito poco allenato eppure importante, specie ad alti livelli, ma non solo, in quanto permette di stare nel gruppo dei forti. Ecco che Gabba dà indicazioni su come lavorare a seconda delle distanze da affrontare.
Proseguiamo con il Swimming Endurance Test, che ci permette di valutare la propria resistenza nel nuoto; importante perché ogni persona nasce con determinate qualità di resistenza o di velocità, ed è decisivo capire quale sia la propria distanza nella quale rendiamo meglio per ottenere così la massima prestazione. L’articolo di completa con tanto di tabella coi valori di riferimento a seconda delle distanze.
Gli allunghi ai raggi X, loro funzione ed esecuzione è il titolo dell’articolo di Giorgio Rondelli. A tutti, di solito, servono dopo un allenamento (o una gara) di fondo lento, di fondo medio o di progressivo e li si eseguono a seconda delle distanze affrontate e delle capacità dell’atleta. Utili anche per migliorare la tecnica di corsa. Attenzione: stiamo parlando di allunghi, non di scatti o fartlek o intervall training. Dal coach le giuste indicazioni.
Proseguiamo con Barbera e il suo allenamento indoor per la corsa sul tapis-roulant: meglio quella all’aperto o quella in palestra? Pro e contro, con tanto di esempi di allenamento.
A proposito di test in età giovanile, Cortassa raccomanda di fare solo delle valutazioni generali, in quanto il giovane atleta è in età evolutiva e cambia col crescere; dunque, i primi test dovranno essere quelli che permettono di misurare le sue capacità a 360°. Successivamente, avvicinandoci alle nostre discipline, i primi test da svolgere saranno legati alle capacità tecniche per poi, dalla categoria Youth B-Junior, fare alcuni semplici test da laboratorio. L’articolo termina con le distanze da provare suddivise per categoria.
Ed eccoci al Triathlon Cross, con l’articolo di Lazzaro si affronta il tema Paura di cadere in Mtb, trucchi per affrontare al meglio discese e drop. Intervistando la dottoressa Maffi, si evince che molto utile è la frequentazione di un corso di tecnica di guida della Mtb stessa, integrando la preparazione fisica e atletica con un percorso di mental training.
Con Novella proseguiamo con le tabelle di allenamento settimanali per lo Swimrun, una nuova e sempre più crescente passione.
Giovenale nel suo articolo sul core, ovvero i muscoli della parte centrale del nostro corpo (lombari, addominali, pettorali e dorsali), ne spiega l’importanza che sia forte e stabile per affrontare al meglio tutte e tre le discipline evitando infortuni. Ne indica gli esercizi principali da fare. Quando? Sempre. Bastano 10’.
Nell’allenamento per gli Age Group si prende in considerazione il ciclista che vuole passare al triathlon: come farlo in modo graduale? Quali i documenti? Come organizzare la settimana a seconda del tempo a disposizione? Come allenarsi in ogni singola disciplina? Tutto questo nell’articolo di Schivardi.

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